Tutto questo ha fatto salire alle stelle il prezzo del corno di rinoceronte. I bracconieri possono venderlo per migliaia di dollari al chilo ai trafficanti, che poi lo rivenderanno sul mercato nero asiatico con guadagni stratosferici: il prezzo finale può arrivare a 100. A cosa servono i corni dei rinoceronti?
I corni dei rinoceronti sono prevalentemente utilizzati da questi animali a scopo difensivo, ma servono loro anche per procurarsi il cibo. Infatti grazie a questi riescono a scavare le radici e spezzare i ramoscelli. Per quanto si sia studiato, non si è trovato niente.
Non è che la natura non abbia una sua strategia: ma questa strategia non arriva tra le pieghe infinitesimali di ogni cosa. Per alcuni è un pezzo da museo, per altri è un prodigioso farmaco da grattugiare. I corni del rinoceronte sono prevalentemente utilizzati da questo animale a scopo difensivo, ma servono loro anche per procurarsi il cibo. Cosa mangia il rinoceronte ? Come abbiamo accennato, il rinoceronte è un mammifero erbivoro, indipendentemente dalla specie. Si nutre di rami e ramoscelli, cardi, ginestre e via dicendo ma in questo caso esistono delle sensibili differenze a seconda dell’habitat ma anche all’interno di specie viventi nello stesso territorio.
Il piccolo nasce con gli occhi aperti, la pelle sprovvista di peli e un rudimento di corno. La madre allatta il piccolo per quasi anni, lo circonda di cure e lo difende da ogni pericolo.
La durata della vita di un rinoceronte può durare più di anni. Inoltre, il rinoceronte nero ha un labbro dalla forma ad uncino e si nutre delle foglie più basse degli alberi. Tutta colpa del loro corno , oggi valutato sul mercato nero più dell’oro. Un commercio, quello delle parti di rinoceronte , che frutta milioni di dollari l’anno, per una domanda apparentemente sempre in aumento.
Science Advances, quindi ripreso dalla gran parte delle testate internazionali. Paesi dove i corni sono richiestissimi per la medicina tradizionale. Il corno di rinoceronte in Cina viene pagato fino a 60.
E per questo corno cheratinoso rischiano l’estinzione. Si perché sono da anni nel mirino dei bracconieri che commercializzano la polvere di corno di rinoceronte a prezzi strabilianti, arrivando a venderlo a 60. Solo i maschi hanno il corno.
Ora il rinoceronte si vede, sul fianco si è graffiato mentre scappava, come quando righi la macchina. Sta perdendo dei rivoli di sangue, lo sguardo è già completamente assente. Adesso il tempo è poco: si infilano nelle orecchie dell’animale dei tappi uniti da una fune rossastra, lo si benda e si taglia via il corno. Serve un corno di rinoceronte. Sono dell’opinione che la cosa che farebbe più piacere ai civitanovesi è battere la maceratese.
Che cosa è fatto il corno di un rinoceronte ? Ma nonostante la sua dimensione e la forza, il corno è composto principalmente da una protein. Il rinoceronte africano comune (Diceros bicornis L.) ha il labbro superiore terminato in un breve prolungamento tattile e prensile e vive anche in Eritrea e nella Somalia Italiana.
Secondo le stime il prezzo di un corno di rinoceronte è di mila dollari al kg. Un prezzo folle, come folle è la pratica di utilizzarli. A comprarli soprattutto Cina e Vietnam, per via delle credenze riguardo proprietà curative, senza alcun fondamento scientifico.
Apprezza anche le foglie di trifoglio, il pane bianco e lo zucchero. In oriente la polvere del corno è considerata afrodisiaca, tanto da dare una caccia sfrenata per la vendita del corno. La famiglia dei rinoceronti comprende: il rinoceronte bianco, rinoceronte nero, rinoceronte di Sumatra, il rinoceronte Indiano e il rinoceronte di Giava.
Il rinoceronte è uno degli animali più popolari al mondo, famoso per il suo fisico possente e il caratteristico corno. Spesso è protagonista in documentari televisivi ed è un’attrazione per i bambini negli zoo di tutto il mondo. Non tutto ciò che cresce sulla testa degli animali può essere chiamato corna. Un esempio di “ corno ” vero e proprio è quello del rinoceronte : le corna di questi animali sono composte completamente da cheratina, una proteina il cui nome deriva dalla parola greca keratòs (“ corno ” in italiano, ma tu guarda).
Nella maggior parte degli adulti il corno raggiunge una lunghezza di centimetri, ma sono stati registrati anche corni di 5centimetri.
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