Linfonodi ascellari gonfi: quali sono le cause e quando è il caso di preoccuparsi? Ecco come affrontare il dolore ascellare e le possibili implicazioni in. I linfonodi ascellari gonfi e dolenti, nonostante ci facciano subito preoccupare e pensare al peggio, quasi mai sono la spia di un tumore. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’ingrossamento dei linfonodi è semplicemente la conseguenza di un’infiammazione o un’infezione in corso. Ghiandole ascellari gonfie o infiammate: quali sono le principali cause e rimedi?
Il gonfiore di tali ghiandole può essere fonte di vera e propria preoccupazione, specie per le donne, che spesso temono, con questo sintomo, il pericolo di un tumore al seno.
Il linfonodo ascellare è forse il più visibile del nostro corpo, per questo ci accorgiamo subito se si ingrossa. Nella maggioranza dei casi non c’è da preoccuparsi, in quanto si tratta di semplice follicolite, un’infezione che colpisce il follicolo pilifero e, di conseguenza, la ghiandola sudorale che si trova in corrispondenza. Segreti per le ghiandole. Allora mie care, dopo una serie doverosa di analisi come radiografia ascellare , eventuale emocromo totale e relativi approfondimenti come marcatori enzimatici e proteici tumorali, per evitare il nascondimento della testa sotto la sabbia e risvegliarsi tardi. Ma se nel tempo il gonfiore non passa, sono necessari accertamenti specifici.
Come visto fino ad ora le possibili cause di un dolore localizzato sotto l’ ascella sono molte e variegate, anche se torna utile ribadire che nella maggior parte dei casi si tratta di fenomeni ciclici legati alle variazioni ormonali che caratterizzano l’età fertile della donna, o di episodi di irritazione cutanea. La causa più comune della formazione di una protuberanza sotto l’ ascella è la follicolite. Si tratta di un’infezione della ghiandola che produce il sudore ed è causata quasi sempre da un pelo incarnito.
La causa è lo scompenso ormonale che accompagna questa stagione della vita femminile.
In particolare subito dopo il parto quando il latte inizia a montare e successivamente per cause contingenti come ragadi ai capezzoli e mastiti ossia infiammazioni batteriche delle ghiandole mammarie. Esistono alcune patologie dei linfonodi che si manifestano in assenza di infiammazione e possono essere idiopatiche, clinicamente poco rilevanti, o costituire il segno clinico di patologie gravi. Un loro rigonfiamento, specialmente se accompagnato da dolore, può essere indice di svariati problemi: vediamo quali sono le cause dei linfonodi inguinali ingrossati e doloranti.
Cosa significa questo e, soprattutto, è un pericolo? La risposta è no: certo, se accade nel cavo ascellare vedere una ghiandolina che si ingrossa e che al tatto appare dolente, può spaventare e far pensare a qualcosa di grave, ma in linea di massima significa solo che stiamo combattendo contro qualche bacillo, come virus e batteri. Se invece si percepisce un nodulo che presenta una parte morbida, allora potrebbe essere un linfonodo gonfio ed meglio farlo controllare. La maggior parte delle volte, però, il dolore che si avverte sotto l’ ascella non è il sintomo di un problema grave, bensì la manifestazione di una flogosi ghiandolare, cioè di un’infiammazione circoscritta alle ghiandole di cui è ricca sia la zona ascellare che quella mammaria, adiacente all’ ascella. In questi casi, tornano alle loro dimensioni normali entro pochi giorni.
Tuttavia, se restano gonfi, duri o doloranti per più di una settimana, è importante consultare un medico per stabilire la causa. Altre cause dell’ostruzione possono essere individuate mediante tecniche più recenti che usano endoscopi molto piccoli che possono essere inseriti nei dotti delle ghiandole salivari. Se i medici non riescono a stabilire la diagnosi durante l’esame obiettivo, possono effettuare alcuni studi di diagnostica per immagini, come la tomografia computerizzata (TC), l’ecografia o la scialografia. Se però l’ingrossamento persistente dura per più di settimane può essere il segnale di una malattia grave, anche se spesso la causa è benigna. Quali sono le cause dei linfonodi ingrossati.
Le situazioni patologiche che sono causa di un aumento di volume di uno o più linfonodi sono veramente molte, alcune banali e altre molto gravi, per cui vediamo le più importanti o frequenti, rimandando ovviamente al medico curante la valutazione e la diagnosi del caso in oggetto. Le ghiandole salivari ingrossate sono il sintomo di talune patologie che di seguito descriveremo. Il dolore persistente, o mastodinia non ciclica, è invece più caratteristico dopo i anni e in menopausa, può durare diverse settimane, la causa non è ben identificabile ed è indipendente dal ciclo ormonale.
Non sempre la mastodinia è bilaterale, a volte il dolore si localizza in punti precisi in un solo seno. Le aree comuni dove si può notare gonfiore dei linfonodi includono: il collo, sotto il mento, nella ascelle o inguine.
I linfonodi del collo si gonfiano anche in caso di infiammazioni della bocca o di problemi ai denti. La gengivite, per esempio, può provocare anche questo sintomo oltre che gengive arrossate, gonfie e doloranti. Lo stesso discorso vale per un ascesso dentale ma in questi casi è piuttosto facile capire quale sia la causa del disturbo. Cause del gonfiore delle ghiandole linfatiche. Le ghiandole linfatiche sotto la pelle diventano più evidenti e più facile da sentire se si gonfiano.
Esse possono gonfiarsi e diventare molto grandi. Non è possibile vedere o sentire le ghiandole linfatiche poste in profondità nel petto o nell’addome, se si gonfiano. E’ probabile che l’azione degli estrogeni non bilanciata dal progesterone agisca a livello periferico evocando modificazioni fisiche quali la ritenzione idrica con edema localizzato e tensione mammaria che determinano il quadro clinico.
Le cause non sono note. Nei casi più gravi, i linfonodi si gonfiano a causa di artrite reumatoide, HIV, cancro o alcuni farmaci. In alcuni casi esiste una iperprolattinemia latente.
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