I linfonodi ascellari gonfi sono un campanello d’allarme da tenere presente. Ma quali sono le cause di questo dolore sotto l’ ascella e quando bisogna preoccuparsi? In questi casi si parla di linfonodo ascellare reattivo e, oltre al visibile rigonfiamento, è associato ad altri sintomi come il dolore sotto le ascelle , gonfiore all’ ascella e nelle parti vicine alla ghiandola gonfia, gonfiore degli arti, arrossamento della zona ascellare , nodi in crescita, febbre e sudorazione notturna. Ciascun linfonodo filtra liquidi e sostanze raccolti dai vasi che vi afferiscono.
La linfa del seno, per esempio, viene drenata verso le braccia fino alle ascelle , dove viene filtrato dai linfonodi ascellari.
La linfa di testa, cuoio capelluto e viso affluisce ai linfonodi del collo. Riconoscere un linfonodo ascellare ingrossato è davvero molto semplice: il rigonfiamento è evidente sia al tatto sia alla vista. Linfonodi ascellari ingrossati: devo preoccuparmi? Come abbiamo appena ribadito, l’aumento di volume dei linfonodi presenti in queste zone è solitamente determinato dall’insorgenza di condizioni patologiche non gravi, pertanto non è necessario spaventarsi qualora doveste toccarvi le ascelle trovandoli in stato di ipereccitazione. L’ingrossamento dei linfonodi di natura neoplastica sono invece di competenza strettamente chirurgica e oncologica (radioterapia e chemioterapia).
Nella stragrande maggioranza dei casi, i linfonodi ingrossati risolvono entro un mese senza conseguenze. Vederli ingrossati può essere il segnale che qualcosa non funziona nel modo corretto… ma qual è il momento in cui iniziare a preoccuparsi davvero? Nella maggior parte dei casi, infatti, l’ingrossamento dei linfonodi è semplicemente la conseguenza di un’infiammazione o un’infezione in corso.
Al loro interno è presente un liquido contenente i globuli bianchi , che come abbiamo già visto attivano la risposta immunitaria in caso di minacce. Non è però da escludere che possano essere la conseguenza di una malattia autoimmune o, più raramente, di un tumore. Raramente anche alcuni farmaci, come certi antiepilettici, possono portare a un ingrossamento dei linfonodi. La cosa importante è sottoporsi alla visita medica così da effettuare un’ecografia, la quale indica qual è la natura del linfonodo ingrossato. Quali sono le cause dei linfonodi reattivi?
Individua i linfonodi sotto le ascelle. Quindi, falle scorrere lentamente di pochi centimetri verso il busto finché non li trovi: si trovano poco al di sopra della zona laterale del seno. Per quanto riguarda le dimensioni, in linea generale si può affermare che linfonodi di un centimetro sono nella gran parte dei casi di natura reattiva (cioè infiammatoria), mentre la probabilità che la causa di adenopatia sia una malattia maligna aumenta al di sopra dei due centimetri di diametro.
In genere comunque non c’è da allarmarsi, secondo i dati resi noti dall’AIRC, Associazione italiana per la ricerca sul cancro, soltanto in una percentuale minore all’ dei casi un linfonodo ingrossato è da imputare alla presenza di tumori. Vediamo meglio cosa sono i linfonodi e quando è il caso di preoccuparsi. Pertanto è fondamentale non pensare subito al peggio, soprattutto perché è assai comune che un linfonodo del collo ingrossato non torni più alle sue dimensioni normali.
Sebbene non sia sempre possibile stabilire attraverso una semplice ecografia quanto un linfonodo sia effettivamente reattivo, se fosse verificato, l’ingrossamento. Quando c’è un’infezione da debellare possono ingrossarsi ed è possibile notare l’aumento di volume soprattutto nella zona del collo e ascelle. Quando però un linfonodo cresce oltre certi limiti, comincia a mettere in agitazione i genitori. Il problema di fondo rimane sempre capire perché il linfonodo si sia ingrossato e quindi come agire di conseguenza.
Quando i linfonodi si ingrossano dunque significa che qualcosa non nostro organismo non va, non deve trattarsi per forza di qualcosa di grave, ovviamente, ma conviene sempre chiedere consiglio al nostro medico. Spesso infatti i linfonodi aumentano di volume e si individuano con il tatto, quando si verificano delle infezioni delle vie aeree.
Da circa mesi è presente un linfonodo sotto l ascella di sinistra molto ingrossato e in continua crescita. A ottobre è stata effettuata una mammografia con esito negativo come tutte le altre mammografia di controllo annuali. Potrebbe migliorare o rimanere stabile nel tempo.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.